UN TEMPIO PER HILMA – STOCKHOLM
Team project:
Antonio Iannece, architetto, coordinamento, co-progettista, rendering
Attilio Ferraro, architetto, co-progettista, compositing
Giuseppe Andrea Iannece, relazione, materiali
Paolo Mascolo, cad modeling, rendering
Vitale Perna, cad modeling
MUSEO per l’opera di HILMA AF KLINT
L’ideazione. Il team di progetto, esaminati i presupposti del tema concorsuale, in particolare la personalità estetica della protagonista e il sito prescelto, ha elaborato i seguenti elementi ispirativi: “il genius loci” e “le coniche” e gli schizzi sono l’espressione diretta e naturale di tali presupposti concettuali.
Le matrici geometriche. La forma architettonica è derivata da una sintesi formale mirata ad integrare i forti segni estetici presenti nei dipinti di Hima af Klint: l’ellisse, la parabola, il cerchio, l’iperbole; tali forme sembrano ricondursi agevolmente anche al concetto di ”sezione aurea” e a variegati “elementi spiraliformi” di tipo anatomico, geometrico, astrale, ancestrale, organico.
L’orientamento e i materiali previsti. L’analisi del grado di irraggiamento solare e le condizioni bio-climatiche del sito sono stati fattori importanti che hanno determinato la scelta dei materiali previsti nel progetto, infatti le pareti dell’edificio sono vetrate verso sud e sono cieche verso nord, in maniera da contenere le dispersioni e favorire migliori condizioni di benessere. L’edificio è pensato con i seguenti materiali: a) l’acciaio, per le parti strutturali in elevazione e le travi orizzontali; b) il legno, per le pareti sandwich perimetrali di larice e per i divisori e i pavimenti di faggio; c) il vetro selettivo, per gli infissi perimetrali, a doppia pelle.
La composizione architettonica dell’edificio. L’organizzazione degli spazi e la distribuzione delle funzioni ha tenuto conto del superamento delle barriere architettoniche e delle indicazioni compositive del bando ed è stata immaginata su due livelli nettamente distinti in verticale. La loro connessione avverrà tramite un ascensore e il volume cilindrico passante, coperto da una cupola trasparente, in cui è stata ubicata la rampa elicoidale, elemento simbolico del divenire. Essa progressivamente avvicinerà il visitatore agli spazi del Museo vero e proprio dedicato alla Klint posti al livello più alto.
Le funzioni del complesso museale. Il piano terra verrà delimitato da un ampio basamento con ruolo di suolo artificiale iper tecnologico, atto a contenere cavédi, dorsali di reti e tubazioni di impianti; su tale livello, verso nord, hanno trovato sistemazione il portico che precede l’ingresso, le fauces che consentono di entrare nella struttura, la hall, in cui sono sistemati il guardaroba, la biglietteria, il book shop, i servizi igienici. Procedendo verso sud si accederà a luoghi per mostre temporanee ed eventi estemporanei, accanto a piccoli laboratori per gli artisti. Più avanti è ubicata la zona per uffici e un auditorium per la presentazione di artisti, la lettura di poesie, concerti o altri tipi di incontri culturali. All’estremità sud del piano terra si trova il bar ristorante, con portico e giardino con vista panoramica verso Stoccolma. Il secondo piano è dato dal volume di forma ellittica che ospiterà la collezione di opere della Klint immaginata per essere allestita in due sezioni: a) le opere giovanili, b) le opere della maturità dell’artista. Su tale livello, verso nord, trovano posto altri servizi igienici di piano ed una zona per archivio.
Il Museo nel contesto. L’edificio, essendo prossimo al centro urbano della capitale svedese, vuol essere un attrattore architettonico ed anche un catalizzatore turistico-culturale per la città. In tal senso si è valutato che, se l’architettura ha una sua specifica funzione teoretica, il nostro organismo intende esplicitarla nello stile baroccheggiante che gli deriva dalle linee curve e dall’alternanza di concavità e convessità dei suoi spazi. Il Museo, senza mimetizzarsi nel contesto, ma proponendosi come elegante luogo per incontro di turisti, esperti, appassionati d’arte contemporanea, amanti del paesaggio, accoglierà degnamente l’Opera di Hilma af Klint, interpretandone le tensioni ideali e creative, elevandole a più sublimi livelli.
